2019
IL NIDO
Dossena, Bg
IL NIDO
Dossena, Bg
Committente
Amministrazione comunale di Dossena, Bg
Oggetto
Progetto per la realizzazione di una nuova terrazza panoramica
Servizio prestato
Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, Direzione Lavori, misura e contabilità, prestazione ex D.Lgs. 81/08, redazione del CRE
Importo dei lavori
73.640,00 €
Amministrazione comunale di Dossena, Bg
Oggetto
Progetto per la realizzazione di una nuova terrazza panoramica
Servizio prestato
Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, Direzione Lavori, misura e contabilità, prestazione ex D.Lgs. 81/08, redazione del CRE
Importo dei lavori
73.640,00 €
Pubblicato:
Testi di oberti+oberti|architetti
Gualtiero Oberti e Lucia Oberti, Il NIdo, Lubrina Editore, 2019
Testi di oberti+oberti|architetti
Gualtiero Oberti e Lucia Oberti, Il NIdo, Lubrina Editore, 2019
Gimme, gimme shelter, or I’m gonna fade away
War, children, it’s just a shot away
It’s just a shot away
Mick Jagger & Keith Richards, 1969
Un luogo. Un rifugio. Un nido.
Un luogo familiare, che riconosciamo come nostro e del quale ci sono noti i confini.
Un rifugio sicuro dove tornare, che ci isola e ci restituisce il respiro.
Un nido avvolgente, che ci calma e ci rianima.
Uno spazio vitale, a misura d’uomo.
Nel concreto, l’opportunità di dare una risposta architettonica a una latente esigenza urbanistica e sociale: ricostruire una terrazza pericolante e transennata, posta ai lati della via che attraversa il borgo montano. Un’occasione per trasformare un reliquato urbano abbandonato e cadente attivandone una metamorfosi fisica e formale, trasmutandolo da non-luogo - nell’accezione di Marc Augé - quale spazio irrelazionale e impersonale, a luogo, quale spazio relazionale e identitario. Restituire alla comunità un punto di sosta e d’incontro, affacciato sulla valle, nel quale riconoscersi e del quale sentirsi partecipi.
Ecco allora una piccola piazza geometrica e misurata che si confronta con un paesaggio naturale, aperto e spazioso, composto da crinali e da vallate, da azzurri e da verdi, da luci e da ombre.
War, children, it’s just a shot away
It’s just a shot away
Mick Jagger & Keith Richards, 1969
Un luogo. Un rifugio. Un nido.
Un luogo familiare, che riconosciamo come nostro e del quale ci sono noti i confini.
Un rifugio sicuro dove tornare, che ci isola e ci restituisce il respiro.
Un nido avvolgente, che ci calma e ci rianima.
Uno spazio vitale, a misura d’uomo.
Nel concreto, l’opportunità di dare una risposta architettonica a una latente esigenza urbanistica e sociale: ricostruire una terrazza pericolante e transennata, posta ai lati della via che attraversa il borgo montano. Un’occasione per trasformare un reliquato urbano abbandonato e cadente attivandone una metamorfosi fisica e formale, trasmutandolo da non-luogo - nell’accezione di Marc Augé - quale spazio irrelazionale e impersonale, a luogo, quale spazio relazionale e identitario. Restituire alla comunità un punto di sosta e d’incontro, affacciato sulla valle, nel quale riconoscersi e del quale sentirsi partecipi.
Ecco allora una piccola piazza geometrica e misurata che si confronta con un paesaggio naturale, aperto e spazioso, composto da crinali e da vallate, da azzurri e da verdi, da luci e da ombre.
